Anima
Che cos'è l’anima?
«Uno Spirito incarnato».
Che cosa era l’anima prima di unirsi al corpo?
«Era Spirito».
Anime e Spiriti sono dunque proprio la stessa cosa?
«Sì. Prima di unirsi al corpo l’anima è uno degli esseri intelligenti, che popolano il mondo invisibile, e rivestono temporaneamente un involucro carnale per purificarsi ed istruirsi».
C’è nell'uomo qualche altra cosa oltre l’anima e il corpo?
«Il legame che li congiunge».
Qual è la natura di questo legame?
«E’ una sostanza semi-materiale, di natura intermedia fra lo spirito e il corpo, he rende possibili le comunicazioni dell’uno con l’altro. È solo per mezzo di questo legame che lo Spirito agisce sulla materia, e la materia sullo Spirito».
L’uomo consta dunque di tre parti essenziali:
1) Del CORPO, che è un essere materiale analogo ai bruti e vivificato dallo stesso principio vitale;
2) Dell’ANIMA, che è uno Spirito incarnato, al quale il corpo serve di dimora;
3) Del principio intermedio o perispirito, che è sostanza semi materiale, che serve di primo involucro allo Spirito, e congiunge l’anima col corpo. Così sono in un frutto la buccia, la polpa e il seme.
È l’anima indipendente dal principio vitale?
«Senza dubbio, poiché il corpo è solo l’involucro».
Può esistere il corpo senza l’anima?
«Sì: però, non appena l’anima lo abbandona, il corpo cessa di vivere.
Prima della nascita non c’è ancora unione definitiva fra l’anima e il corpo; mentre poi, dopo avvenuta questa, la morte del corpo rompe i legami, che lo stringono all’anima, ed essa se ne diparte.
La vita organica può animare un corpo senza anima, ma l’anima non può dimorare in un corpo privo della vita organica».
Che sarebbe il nostro corpo, se non avesse anima?
«Una massa di carne senza intelligenza, tutto quello che volete, ma non mai un uomo».
Lo stesso Spirito può incarnarsi nello stesso momento in due diversi corpi?
«No; lo Spirito è indivisibile, e non può animare nello stesso tempo due esseri differenti»
Che dobbiamo pensare della opinione di coloro, i quali considerano l’anima come il principio della vita materiale?
«E’ questione di parole: noi non ci teniamo punto; vedete d’intendervi fra voi».
Alcuni Spiriti, e prima di essi certi filosofi, hanno definito l’anima “una scintilla animica emanata dal gran Tutto”.
Perché questa contraddizione?
«La contraddizione è apparente, e dipende dal vario significato delle parole. Perché non avete per ogni cosa un termine proprio?».
La voce anima è adoperata per esprimere cose molto differenti.
Gli uni chiamano così il principio della vita, e in questo significato è esatto dire, figuratamente, che l’anima è una scintilla animica emanata dal gran Tutto, le quali ultime parole indicano la sorgente universale del principio vitale, di cui ciascun essere assorbe una particella, che ritorna alla massa dopo la morte. Ma questa idea non esclude punto quella di un essere morale distinto, indipendente dalla materia, e che serba la sua individualità, il quale da altri viene chiamato parimenti anima, e in questo significato si può ben dire che l’anima è uno Spirito incarnato. Quindi gli Spiriti, nel dare dell’anima differenti definizioni, hanno parlato secondo l’applicazione che essi facevano della parola, e secondo le idee terrene, di cui erano più o meno imbevuti. Questo deriva dalla insufficienza del linguaggio umano, il quale non possiede una parola per ciascuna idea, donde la origine d’infiniti equivoci e discussioni: ecco perché gli Spiriti superiori ci consigliano di metterci prima d’accordo sul significato delle parole.
Che cosa dobbiamo pensare della teoria che suppone l’anima divisa in tante parti, per quanti muscoli ha il corpo umano, e preposta così ad ognuna delle sue funzioni?
«Questa dipende dal senso che si attribuisce alla parola anima; se si intende il fluido vitale, si ha ragione; se si intende lo Spirito incarnato, si ha torto. Noi l’abbiamo detto, lo Spirito è indivisibile, e trasmette il moto agli organi per via del fluido intermedio».
Come si spiega però che ci sono degli Spiriti, i quali hanno dato questa definizione?
«Gli Spiriti ignoranti possono scambiare l’effetto con la causa».
L’anima o Spirito, che informa il corpo durante la vita, e lo abbandona alla morte, agisce per mezzo degli organi, e gli organi sono animati dal fluido vitale ripartito fra loro, più abbondantemente in quelli che sono i centri e focolari del movimento. Ma il fluido vitale non è che il mezzo d’azione: l’agente è l’anima.
C’è qualche cosa di vero nella opinione di quelli che pensano che l’anima sia al di fuori del corpo, e che lo avvolga tutto?
«L’anima non è già rinchiusa nel corpo, come un uccello in una gabbia, ma irradia, e si manifesta al di fuori di esso come la luce attraverso un globo di cristallo, o come il suono intorno a un centro sonoro. In questo senso essa si può dire esterna, senza dedurne però che sia l’involucro del corpo. È invece l’anima che ha due involucri uno sottile e leggiero, il primo, che voi chiamate perispirito: l’altro grossolano, materiale e pesante, il corpo. L’anima, ripetiamo, è il centro di questo involucro, come il germe in un nocciolo».
Che pensare dell’altra teoria, secondo la quale l’anima nel fanciullo si svolge e si compie ad ogni periodo della vita?
«Lo Spirito è uno ed intero nel fanciullo come nell’adulto: ciò che si svolge e compie sono gli organi o strumenti della manifestazione dell’anima. Anche qui si scambia l’effetto con la causa».
L’anima ha sede determinata e circoscritta in un organo del corpo?
«No; ma nei geni e in tutti coloro che pensano molto, risiede più particolarmente nel capo, come risiede nel cuore in quelli che molto sentono, e le cui opere sono tutte dedicate al bene dell’umanità».
Che pensare dell’opinione di coloro che pongono l’anima in un centro vitale?
«Vorrebbero dire che lo Spirito risiede di preferenza in questa parte del vostro organismo, perché ivi mettono capo tutte le sensazioni. Ma chi la colloca in ciò che considera come il centro della vitalità, la confonde col fluido o principio vitale. Ad ogni modo si può dire che la sede dell’anima sia più particolarmente negli organi che servono alle manifestazioni intellettuali e morali».