Pestalozzi
Johann Heinrich Pestalozzi nacque nel 1746 a Zurigo.
Il padre era un medico chirurgo, la mamma proveniva da una famiglia di proprietari terrieri.
Pestalozzi perse il padre quando era un bambino e venne educato, insieme ai fratelli, dalla madre e dalla domestica.
Durante la sua infanzia si recava spesso a far visita al nonno paterno, pastore evangelico, e allo zio materno.
Durante queste visite entrò in contatto con la parte più povera della società e ne restò molto impressionato.
Frequentò l’università presso il “Collegium Carolinum” di Zurigo, seguendo i corsi di teologia e di diritto, ma, interruppe gli studi prima di ottenere la laurea.
In questi anni giovanili si avvicinò al pensiero del filosofo Jean-Jacques Rousseau e, influenzato dal professore Johann Jacob Bodmer, aderì al movimento patriottico “Società elvetica”.
Pestalozzi, favorevole alle istanze portate avanti dalla Rivoluzione francese, si trasferì per un breve periodo in Francia, a Parigi.
Tornato in Svizzera, si rese, ben presto, conto che con la repressione dei moti popolari, seguiti alla proclamazione della Repubblica elvetica, la questione dell’educazione e della cura degli orfani era divenuta di stringente attualità.
Pestalozzi decise così di aprire a Stans nel 1798 un istituto per bambini rimasti orfani.
Dopo poco, tuttavia, l’istituto venne chiuso e trasformato in ospedale militare.
Lasciato il paese di Stans si trasferì come insegnante e poi come direttore nella scuola che aveva sede nel castello a Burgdorf, nei pressi di Berna, a partire dal 1799.
In questo periodo, egli affiancò la sua attività di educatore a quella di autore.
Le teorie sulla "natura dell'uomo corrotto dalla società" lo coinvolsero da quel momento in poi, e come per Rousseau, la civiltà sarà agli occhi di Pestalozzi un controsenso, perché è contraria alla Natura.
Scrisse infatti testi molto importanti nei quali esplicitò il suo punto di vista sull’educazione, sui metodi da adottare e sul ruolo dell’istruzione.
Nel 1805 Pestalozzi si trasferì in un’altra località per aprire un nuovo istituto.
La sua scelta ricadde su Yverdon, una città nel Canton Vaud.
Qui creò un istituto molto grande a cui potevano avere accesso studenti provenienti da famiglie borghesi.
L’istituto garantiva l’istruzione a studenti di diverse fasce d’età, al suo interno era infatti possibile frequentare dalla scuola elementare alle superiori.
L’istituto era frequentato da bambini e ragazzi provenienti da tutta Europa e questa istituzione ebbe grande fame e rese noti il nome di Pestalozzi e il suo metodo educativo. L’ormai anziano Pestalozzi si trasferì presso il nipote a Neuhof.
In questa ultima fase scrisse Il Canto del Cigno (1826) e Destini della mia vita (1826) in cui sintetizzò la sua vita da educatore e il suo punto di vista sulla pedagogia.
Pestalozzi morì a Brugg nel 1827, nel Canton Argovia.